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mercoledì 17 luglio 2013

FOOD PLACE - I fuochi di San Giovanni a Torino, tra gelaterie e pizzerie, ammirando la città

CAMMINANDO PER TORINO nel giorno di San Giovanni
E' Il santo protettore della città sabauda, quindi fuochi, tanta gente per le strade, la festa di una città e del suo santo patrono. 
Appuntamento atteso, benvenuto soprattutto se ti permette di allungare di qualche giorno la tua settimana in vacanza e lasciarti andare.
Moltissime le occasioni di interesse artistico che hanno accompagnato questo evento, una decina di giorni di musica di ogni genere, teatro, mostre, incontri.
Ecco che nel pomeriggio del 24 arrivo con il mio compagno indiano, la sua prima volta a partecipazione di questa festa, essendo da nove mesi in Italia. Quindi molta aspettativa, molta voglia di partecipare con entusiasmo ad ogni occasione che si prospetti.
Siamo ospiti, ho frequentazione assidua in questa città e molti amici e quindi non vi è che mettere gambe in spalla e visto il tempo clemente, buttarsi nella mischia e intrattenersi con le affettività consuete.
Sotto i portici di via Po incontriamo il corteo della maschera della città, vale a dire Gianduja e Giacometta con le tante figuranti in costume, molto belli e suggestivi. Non si concede molto nelle uscite questo personaggio e quindi quando lo si vede è sempre piacevole.
Piazza Castello con il suo splendore monumentale racchiude il coro del Regio che sciorina le arie delle opere liriche e ci permette di intrattenerci, pensando a quanto sono stoici nel loro lavoro sotto il sole del meriggio andato, ma ancora potente. Ma la bravura e la professionalità vanno oltre il disagio e quindi ci permettono di canticchiare Verdi, Rossini e tanto altro. Il suol natio nella sua espressione romantica.
Aperitivo d'obbligo in piazza Vittorio, che ritengo una delle più belle piazze del mondo, con il sipario del verde della collina e il suo Cappuccini lì a guardare la città dall'alto, mentre il fiume scorre e si dipana, fervono preparativi per la notte fatal!
Trovare un posto per mangiare se non hai prenotato è molto dura, moltissime le lingue che senti parlare attorno: francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi han aumentato PIL della città, che ti accoglie con infinite proposte e le sue bellezze. 
Musei, chiese, palazzi, negozi, gallerie e tanto cibo e luoghi per divertirsi, nonchè angoli di storia che van dal romano, passando per il medioevo, liberty, settecento, barocco, contemporaneo e chi più ne vuole, più ne trova. Imbarazzo della scelta.

Alla fine troviamo un piccolo locale in Via S. Massimo che ci accoglie e ci mangiano una farinata gustosa, pizza padellino, vino bianco che ci rallegra. Ma accanto ecco la prima vera grande sorpresa: gelato.
In Torino si sono aperte molte piadinerie, alcune di una catena conosciuta che sono molto gustose e varie. 

Così anche le gelaterie han proliferato, accanto alle storiche oramai facenti parte della leggenda.

Questa è di recente apertura, semplice e raffinata nel design di interno, accanto il laboratorio e la impresa è di giovani ragazzi molto capaci e fantasiosi.
Nel loro biglietto scrivono: Gusti classici: la tradizione! Senza latte: l'attenzione! 

Gli speciali: la fantasia! Ed è così, gustosissimo  e costruito con tutti i crismi del gelato artigianale, quindi latte, panna, uova, cioccolato, nocciole, frutta e quanto altro serve per darti la prova dell'esistenza della bontà. 
Le varietà sono infinite e accostamenti meravigliosi. 
Puoi anche deliziarti con affogati, frappè, brioches con gelato.

ESSENZA DEL GELATO via Principe Amedeo 21/f Torino

Altra scoperta, del giorno avanti, è stato un altro laboratorio artigianale con raffinato punto vendita, in via Stampatori, la gelateria IL PREGIO che ha elenco di proposte e accostamenti molto promettenti e il prodotto finale è stupefacentemente buono, infinitamente buono.

I fuochi sono stati suggestivi ed il tema era Angeli e Diavoli, con predominanza di colore rosso e bianco, ovviamente vista la tematica. La notte fresca, tutti con la testa tra le nuvole a bearsi e i vetri dei Cappuccini riflettevano le scintille che si adagiavano nell'acqua plumbea.
I Murazzi senza locali è un triste luogo, senza vita e senza vitalità, una mano monca nella città. Solo i centri sociali in un angolo, dove puoi bere con poche lire, ballare con buona musica e attendere l'alba, tra la varietà del genere umano e la trasversalità delle classi ed età. Però rimane un piccolo dispiacere di questa serrata forzata dalla legge e ci piacerebbe che ritornasse il tempo della tanta bellezza e trasversalità delle proposte che ti accoglie a bordo fiume.
La notte è giovane, aperti locali, cammini e rivedi luoghi, proposte, riconversioni, restailing e la gente si attarda e chiacchiera, gioca, canta.
E' sempre meravigliosa questa città, vivace e non smetti mai di riscoprirla.
Sicché camminando nel centro storico incontri negozietti dove acquisiti saponi artigianali, piccole gallerie, piccoli laboratori di dolci, artigianato, vintage, design e tanto altro e scopri che il mondo gradisce venire a scoprirla perché è accolto bene e non ha nulla da invidiare alle Parigi o Berlino.
Inoltre è molto bello scoprire che oramai si è allargato lo spazio dei luoghi dove mangiare e incontrarsi, non più solo quadrilatero o similari, piano piano prendono forma e impatto anche altri quartieri del centro, immergendoti così nella suggestione delle epoche e degli angoli.
Forse è arrivata la fine della diceria che i piemontesi non si agitano e sono introversi!

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