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sabato 8 novembre 2014

FOOD PLACE - Una settimana in Sicilia - Ennia e Catania - Parte 7

Il viaggio continua... Enna e Catania

Nuvole piene di pioggia, che impregnano la terra e risale la fragranza. 
Siamo vicini a Piazza Armerina con la sua Villa del Casale, vestigia romana di rara bellezza, molto famosa per i suoi mosaici.

Agriturismo Bannata, un oasi per ricrearsi
A quattro km di distanza visitiamo la Masseria BANNATA.
Il luogo è meraviglioso, arredato con cura e gusto, design e opere d'arte, libri della sapiente cultura europea e italiana. La padrona di casa è una mente vivace e raffinata, dovunque si posi lo sguardo si accoglie ciò che ne proviene dall'ingegno e genialità. 
Ci vuole talento, conoscenza ed immenso gusto per allestire un “rifugio” di siffatta bellezza. 
La signora Nitta Bruno ha preso in mano le proprietà di famiglia e le ha avvolte nella rinnovata raffinatezza, accompagnata da una promozione della cultura e del territorio.


La Bannata è una parola siciliana che deriva dal catalano ed ha significato di: in parte, nascosta.  
Ed è così. L'agriturismo è posto ai piedi di una collina, nascosto agli occhi e avvolto nel suo rigoglioso bosco e giardino. sorge accanto ai muretti di pietra, ricovero per gli animali, e nel silenzio rotto dal canto dei richiami degli uccelli.
Entrando nella proprietà vi sono i cipressi che ti accompagnano alti e silenti ed arrivi ad una casa di pietra, antica e piena di fascino del tempo.
In passato, questa era la masseria di famiglia di questa imprenditrice ennese. 
Una signora dalla bellezza  florida,  con eleganza e intelligenza che l' accompagnano nel fruscio che ti avverte della sua imminente presenza. 

La Sicilia dell'intelligenza e della cultura la rivivi sul suo viso e nell'attorno, quella borghesia che ha conservato nei tempi efficacia e risolutezza, portando avanti immagini e culture, preservandole da contaminazioni non lecite e favorendo il progredire.

Donna Nietta  ti accoglie nel podere trasformato in un agriturismo di fascino, con annesso un ristorantino intimo e un fienile riattato per favorire incontro con l'arte e la contemporaneità.







Una manciata di camere allestite con il fascino raffinato dell'antico, con tocchi contaminanti e dove nulla è messo al caso.
Si nota la mano sapiente e la conoscenza del design e della storia, connubio che si interseca alquanto e si rimanda al vivere bene il tuo soggiorno.
Per i banchetti più consistenti c'è una stalla riattata a salone con la pietra rimessa a nuovo, mobili e oggetti appartenuti alla famiglia da circa duecento anni, con libri e cataloghi di arte che occhieggiano accanto a divani e poltrone molto comodi.

C'è il camino acceso, il fuoco vivo e stemperante, le ceramiche di Caltagirone, i pomoli dei legni costruiti col fuoco e dal colore verde pallido, messi a grappolo dentro un piatto antico, i pupi siciliani, tappeti e sedute che hanno accompagnato i giorni della borghesia colta siciliana.

Accanto vi è un fienile riattato con la moderna tecnologia che raccoglie la possibilità di convegni, incontri e rassegne.

In questo luogo si favorisce l'arte con gli incontri di cinema, le mostre di arte contemporanea, letture, reading, presentazioni; campeggia sulla grande vetrata una frase del cineasta indipendente Silvano Agosti.
C'è una fontana con pesci rossi che si lasciano accarezzare dai raggi di un sole tiepido, cullandosi al tuo chiacchiericcio e liberi di saltellare e raccontarti dicerie e favole.
Puoi camminare ed inoltrarti alla scoperta della proprietà, e incontrerai eucalipti, alberi antichi, macchia e silenzi.
Il ristorante è un luogo della delizia con la sua proposta di cibo siciliano rivisitato con sapidità da donna Nietta, preso dai ricettari di famiglia che vantano lustri.
Ho mangiato la caponata ennese di natale , frittelle di baccalà, gateau di patate, pasta con i broccoli, cosciotto farcito con carciofi e via dicendo, con alimenti presi dalla proprietà, compreso il grano per comporre paste. Tutto controllato a favorire un gusto ed una precisione nella composizione del tuo piatto, che ha equilibrio e gusto raffinato.

La terra entra sulla tua tavola come il sapere contadino e la grande affascinante civiltà siciliana che ti arriva accanto e ti delizia.
La famiglia è la componente essenziale di questa imprenditrice, con la sua dolce e volitiva madre, simpatica ed ironica. Accanto a lei partecipano del lavoro i suoi fratelli professionisti di prestigio, colti e affabulatori impareggiabili, pieni di sapere compreso e intenso, con la grande curiosità verso il cibo e la sua storia. Figli e nipoti, generazioni a confronto che hanno un filo conduttore: la coscienza di avere ereditato grande eleganza, cultura e fascino che non disperdono al vento, ma coltivano il tutto con grande passione e amore per la continuità.

CATANIA
Arriva così l'ora di prepararsi, stiamo per dare addio alla fine dell'anno ed allora ci si ritrova in piazza a Catania per il concerto di Bregovich, molto atteso, e che ci farà dimenare alquanto. Ritmi balcanici, tradizioni e folklore, storia e rivolte. Sarà una serata differente, il cenone sarà all’insegna dello street food, ad iniziare da panini con la polpetta ricoperta di pistacchio, per alcuni sarà di cavallo, con accanto la birra siciliana, frutto del lavoro dei molti birrifici sorti negli ultimi tempi, che forniscono eccellenze per la gioia dei palati.
Uno sguardo verso un cannolo, giusto per addolcire e poi via alle danze ed al ritmo. 

Si canterà, ballerà, gioirà, sorridendo e sollecitati dalla sua bravura. 
Un abbraccio forte con la golata di prosecco e ci si incammina verso un nuovo anno, che ci auguriamo al meglio e alziamo gli occhi verso i fuochi artificiali, attorno esplosioni di tric e trac, alcuni vere bombe che fan tremare il pavè, sempre sotto lo sguardo silente dell'elefantino e con i santi e gli Dei accanto a vigilar sul nostro andare.

...continua...

venerdì 7 novembre 2014

FOOD PLACE - Una settimana in Sicilia - Parte 6

Il viaggio continua...

Palermo
Palermo ci accoglie con tutta la sua forza di antica città di gattopardi, di potere, di storia e cultura, posata a strati di dominazioni che han lasciato vestigia meraviglia e la rendono imponente, protratta verso il mare e il futuro, talvolta avvolto anche di angoscia.
Palermo è il suo mercato, il suo cibo di strada di antica memoria, il vociare dei richiami, colori e passione, furore di talento e pigrizia dell'incedere, il mare che la frange e il suo porto traslato da merci. E’ ancora vicoli e strade, balconi, portali e portoni, teatri, molto raccontato dai suoi grandi poeti e pittori.
Si può mangiare per strada e nei mercati possiamo assaporare la testina bollita con il sale, pane e milza, le interiore del vitello scavano un pane sciapo e pieno di vitalità, limoni, arance, carretti siciliani, cassate e cannoli, geli e puponi, tutto accompagnato dall'enigmatica tranquilla vulgata, dal nero degli occhi e il silento sguardo degli uomini.
La bellezza delle fimmine siciliane è nota nel mondo, i colori dei loro occhi e dei capelli varia dallo strato e dall'anagrafe del periodo degli invasori, sempre eleganti, sempre misurate, sempre sorridenti e drammatiche, che ti fanno perdere orientamento e voglia di andar altrove.

Antica focacceria S. Francesco
















Puoi mangiare poi un arancino Antica focacceria S. Francesco che è mutata nel tempo, ora hanno aggiunto il ristorante all'ultimo piano, sotto puoi prendere sarde a beccafico, pane ca meusa, insomma il cibo di strada. L’arancino è sempre sublime, con il suo ripieno di ragù e piselli, cotto bene, il riso ben amalgamato.

Bagheria
Trattoria Don Ciccio

Per la cena siamo andati al Don Ciccio a Bagheria che nel tempo si è trasferito da un luogo più centrale e storico, ad un altro più anonimo inserito in un contesto odierno. Ma lì si può sempre assaporare una caponata degna di nota, il calamaro ripieno, essere serviti con celerità e simpatica ironia. Spettacolare il racconto del menù da parte del figlio del titolare, con la sua intercalata palermitana. Intanto io penso a questo posto dove risiedono le meraviglie delle ville siciliane della antica borghesia, alcune ritornate ai fasti, altre che stanno cadendo, con i suoi alberi secolari, la storia, il fruscio di velluti e sete. Qui proviene la famiglia di Dacia Maraini, da parte della madre, qui han discusso del futuro, qui han cavalcato storia e coraggio, qui ha dissertato il meglio dell'intelligenza.

Enna 
B&B La casa del poeta
Intanto ci dobbiamo spostare di luogo, oggi è fine anno e si cambia residenza: andiamo dentro la provincia di Enna in campagna, in un B&B LA CASA DEL POETA.

Un casale della villeggiatura estiva di una antica famiglia siciliana di Enna, quelle famiglie della borghesia che sono state pilastro e consistenza dell'economia e della cultura. 

Quegli intrecci di parentele e feudi, che han prodotto intelletti e consistenti professionisti, fortune e lasciato tanta materia su cui scrivere e leggere, a partire dai libri di ricette di casa. 







La pioggia ci accompagna nel percorso, passando per Leonforte che vanta una fontana barocca meravigliosa, con la campagna di ulivi e grano, con la città antica di Enna sulla rocca a spiarci nel cammino.
....continua....


giovedì 6 novembre 2014

FOOD PLACE - Una settimana in Sicilia - Parte 5

Siracusa
Siracusa ci accoglie sempre con il  tempo espresso nel suo esistere, le pietre sono pervase di millenaria storia. Adagiata sul mare che l'ha resa ambita dalla golosità degli invasori, che impossessandosene l'han resa grande e importante.

La piazza della cattedrale è meraviglia, accanto all'Ortigia che annovera i suoi resti, la vista sul mare, i monumentali palazzi, molti restaurati o in via di restauro, divenuti magioni e hotel di charme, oppure ristoranti dove il pesce e i suoi abbinamenti la fan da padroni, negozietti, artigiani e il vociare dentro ai minuscoli vicoli, le terme ebraiche sotterranee, con il susseguirsi di epoche e di personalità, la fanno visitare ed invadere da sempre. Molti i luoghi dove ti puoi ristorare, ci vorrebbero pagine e pagine, perché eccellenze ne trovi.

Noto
Mi soffermerò invece sulla tappa successiva che è Noto, dove il barocco siciliano è spettacolare, unico al mondo, con i suoi colori forti di terra, ringhiere panciute e arricciate, le scalinate che la pongono a più livelli, tutto molto suggestivo e protetto. Un gioiello di storia ed architettura immenso patrimonio della nostra cultura.
Caffè Sicilia
Qui accanto alla piazza del teatro, che è un gioiellino molto raffinato dei tempi andati, vi è il Caffè Sicilia con i suoi dolci della tradizione siciliana, che non ha bisogno del mio racconto, perché è conosciuto nell'universo mondo, ma dove mi sono deliziata con la cassata più buona della terra e il cannolo anche di dimensioni ridotte, così buono che è la prova dell'esistenza di Dio.



Il tramonto rinforza tutto il colore rosso terra delle facciate dei palazzi, il riflesso delle luci ad illuminare i tuoi passi, che rende il tuo intimo sentire più rassicurato e più affine a questo luogo e tempo.