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martedì 28 ottobre 2014

FOOD THE WINE - Le vigne impossibili

Quando la coltivazione delle uve e la vinificazione diventa eroica!
Liguria - Cinque Terre

Vi voglio parlare di vigne impossibili, di vigne difficili. Sono le vigne che sono state impiantate, quasi come scommessa, a picco sul mare, su terreni rocciosi che rubano metro su metro alla montagna. Divengono così uve rare e preziose che vengono salvate con fatica dall'estinzione. Quindi sarà fatica e sudore e anche tanta surreale follia, ma anche i sogni possono realizzarsi e così nasce la viticultura eroica.
Ostacoli se ne trovano, sempre e quasi quotidianamente, anche perché la fatica suprema sarà quella di andare ad accudirla a piedi, scarpinando in salita con le gerla sulle spalle nel raccoglierle, con pesi e discese ardite.
Sicilia - Pantelleria

Ma quando salirai lassù avrai davanti panorami infiniti, distese acquee o montagne con le vette innevate perenni. E' la volontà dell'uomo a crearle o sostenerle e sono così divenute paesaggi turistici e zone di produzione di prestigio, non dimenticando il fatto che con la loro cura si salvaguardia il territorio dall’abbandono e anche dalla tracimazione di acque e terra che frana.
Nascono così vini di grande spessore, intensità e vitigni autoctoni che vengono recuperati dall'oblio.
Vigneti a Carema (To)

Li troviamo al nord in Valle d'Aosta, Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Abruzzo, e anche al sud, in Calabria e in Sicilia.
Sono stati censiti dal CERVIM -  www.cervim.org  - che è un organismo internazionale nato nel 1987 con il compito di promuovere e salvaguardare la viticultura eroica.
Li hanno anche regimentati in modo tale da essere iscritti e tutelati, dando come indice la pendenza  del terreno superiore al 30%, l’altitudine superiore a 500 metri sul livello del mare, la coltivazione a terrazze e gradoni. Così vediamo che la Sicilia annovera i vigneti posti alle isole Eolie e qui davvero sono gradoni e pendenze.
Inoltre la zona deve essere inserita in un contesto strutturale e socio-economico penalizzante sotto il profilo della redditività aziendale, cito dal testo. Quindi tanta fatica, poco guadagno, vista la resa estremamente ridotta del terreni.
Ecco perché eroica, perché si lavora e il reddito sovente non è all'altezza di tale fatica, ma i luoghi sono meraviglie quali i muretti alle Cinque Terre, le vigne del Carema in valle Aosta, l'isolamento di certe parti del Piemonte, i problemi di irrigazione per Salina e Pantelleria, nonché agenti atmosferici forti e presenti.
Questa però è la poesia del coraggio che ritroviamo nel sorso che degustiamo, esce fuori tutta e il coraggio anche, queste uve hanno visto bellezza e assaporato aria pura e frizzante, talvolta.
Si annovera anche l'Europa, quali la valle del Douro in Portogallo, dove nasce il Porto, oppure in Germania dove nascono i riesling della Mosella e del Reno, o in Austria tra Stria e Wachau.
La Savoia e Cotes du Rhone nord, oppure la Galicia in Spagna dove vi cresce il Ribeira Sacra e qui ritroviamo veri e propri canyon...
Dunque ricordiamocene, la prossima volta che avremo la fortuna di assaporare uno di questi vini, perché è costata fatica, coraggio e tanta passione la loro venuta al mondo.

lunedì 9 luglio 2012

FOOD THE WINE - Il lontano Catai

L'ANTICA CINA E LA PRATICA DEL VINO
La civiltà della Cina era già molto avanzata nell'età del bronzo, e già allora una sorta di vino vi svolgeva un ruolo importante.
Alcune iscrizioni delle dinastie Shang e Chu, trovate sulle ossa usate per predire il futuro, descrivono i riti religiosi di quei tempi, in cui senza eccezione si fa uso di vino.
Inoltre il bere vino "è stato uno dei passatempi preferiti  di personaggi eroici e poeti fino dall'antichità, e ha contribuito alla creazione di innumerevoli capolavori nella storia della cultura umana".
Varie viti sono originarie della Cina, ma fra queste non vi è la Vitis Vinifera
La prima importazione della vite da vino nell'impero cinese è ben documentata: avvenne nel 128 a.C. quando il generale Chang Chien, nel corso di una famosa spedizione, passò un anno in Battria.
Dalla regione di Fergana, situata a est di Samarcanda, il generale portò all'imperatore i semi della vite e dell'erba medica (che i persiani usavano come foraggio per i cavalli). Secondo il suo racconto in Fergana i ricchi avevano scorte di vino di uva che potevano raggiungere i 45mila litri, e le conservavano per decenni senza che il vino si deteriorasse.
Successivamente gli ambasciatori stranieri in Cina notarono piantagioni di viti e erba medica non lontano dal palazzo imperiale. 
Alcuni testi cinesi affermano che le viti erano abbondanti nel Kashimir e più tardi (cioè verso la fine dell'impero romano) anche in Siria.
Negli antichi testi cinesi non si fa nessuna distinzione fra il vino ottenuto dal riso e quello dell'uva, o di altri frutti, e nemmeno fra il vino e ciò che noi chiamiamo superalcoolici.
È così possibile pensare che da alcuni vasi di bronzo usati per "scaldar" il vino sia stato ottenuto qualche distillato primitivo; per distillare non è strettamente necessario usare un alambicco.
Un altro metodo, certamente noto ai cinesi nel settimo secolo d.C. era quello di far gelare il vino e togliere il ghiaccio, aumentando così la concentrazione dell'alcool.
Un cortigiano del settimo secolo, chiamato Meng-Shien, ha scritto che vi erano due tipi di vino di uva: uno ottenuto dalla fermentazione, che aveva un gusto delicato e l'altro prodotto dalla distillazione per mezzo del calore, che aveva un effetto più potente.
Lo stabilirsi della via della seta attraverso l'Asia centrale introdusse in Cina altre varietà di vite...

Continua….

martedì 5 giugno 2012

FOOD THE WINE - Lo spirito del vino

SAPERE DI VINO
Viaggio all’interno della storia del vino

Non fu certo il sottile aroma del vino, né un piacevole retrogusto di violette e lamponi, ad attirare per primo l’attenzione dei nostri antichi progenitori. 
Bisogna riconoscere che furono invece i suoi effetti.
In una vita che era ingrata, brutale e breve, coloro che per primi provarono gli effetti dell’alcool credettero di avere avuto un anticipo del paradiso. Le loro ansie scomparvero, i loro timori si attutirono, le idee si formarono più facilmente, e gli amanti, dopo aver bevuto il succo magico, si amarono di più. Per qualche ora si sentirono onnipotenti, fino al punto di credersi degli dei. Poi si sentirono male, o persero i sensi, e si svegliarono con un terribile mal di testa. Ma le sensazioni, finché duravano, erano troppo belle per resistere alla tentazione di provarle di nuovo, e tutto sommato il malessere che seguiva la sbornia era solo passeggero.
Bevendo più lentamente si potevano godere i piaceri senza subirne le conseguenze.
Il vino rappresentò il primo incontro con l’alcool soltanto per una minoranza privilegiata della specie umana. Per la stragrande maggioranza lo fu invece la birra. Le prime città sorsero per lo più in parti del Medio Oriente dove si producevano i cereali, ma non l’uva: cioè nella Mesopotamia e in Egitto. 


L’antico Egitto fece grandi sforzi per produrre il vino di buona qualità, ma ottenerlo era un privilegio riservato a pochi.
In ogni caso il vino è sempre stato la scelta dei privilegiati. 
La Mesopotamia importava quello che non poteva produrre da sola. Perché? Una risposta semplice quanto prosaica potrebbe essere che il vino, di solito, è più forte della birra. Inoltre si conservava più a lungo, e qualche volta, migliorava con il tempo. Non possiamo affermare categoricamente che avesse sempre un sapore più gradevole: l’unica cosa che possiamo dire con certezza è che gli si attribuiva un valore più alto.

Esistevano altri cibi e bevande capaci di alterare le funzioni della mente e anche quelle del corpo. I popoli primitivi conoscevano bene i veleni. Ma quale fosse lo spirito, misterioso come il vento, che abitava questa bevanda, era uno spirito benevolo: anzi, era sicuramente divino.
Il vino ai loro occhi, aveva un potere e un valore molto maggiore della birra e molto diverso da quello delle droghe allucinogene. 
La sua storia è tutta imperniata su questo valore.

... e a proposito di vini...OPLAFOOD vi segnala la sua collaborazione con byvino, dove potete trovare una selezione di vini acquistabili direttamente online:
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