Getrude Stein |
Gertrude
STEIN nasceva un 3 febbraio alla fine dell’Ottocento, ultima di
cinque fratelli, in una famiglia borghese ebraica di un grande
continente nuovo: l’AMERICA.
Come
tutte le famiglie americane benestanti del tempo, ci si laureava e si
viaggiava, e il sogno per tutti loro era andare a visitare l'Europa.
In
famiglia si predilige studiare medicina e lei si orienta ad Harvard
su psicologia; mentre la famiglia incontra il primo grande lutto (muoiono a breve distanza i sui genitori), decide che per lei andare in Europa è il toccasana. Gertrude ama scrivere e lo fa su riviste di psicologia, continuando a studiare biologia; dopo la laurea in lettere, si regala per la fatica un lungo soggiorno
nel vecchio Continente assieme ad un gruppo di amici.
Peregrinando
decide di impegnare il suo tempo anche per approfondire ciò che ama
e a Londra studia arte e decide la sua dimora: Parigi.
Scrive
un pamphlet su americani che riscontra un certo successo e andando a
stabilirsi a Firenze da amici collezionisti di Cèzanne, si innamora
profondamente dell'arte e inizia a collezionare essa stessa.
Gertrude nel famoso quadro di Picasso |
Man
mano che pubblica, investe i suoi guadagni con aiuto del fratello
prediletto Leo, acquistando dei Matisse e divenendo amica di Picasso attraverso il mercante d'arte Sagot.
Lo
strano spagnolo le chiede di posare per lui e quelle 96 pose saranno
fatica ma anche approfondimento di un rapporto che diviene fraterno,
sino alla morte, da lei definito il “bel lustrascarpe, un tipo
fosco e vivacissimo, cogli occhi che paiono laghi e un fare violento
senza essere villano”.
Pubblica, guadagna e ama acquistare quadri ma anche lussi quali un cappotto
di Hermes e un collare sempre di Hermes per il suo cagnolino; ne
possiederà parecchi di amici pelosi nella sua esistenza, che
diverranno come figli per lei e la sua compagna.
Gertrude Stein seduta sul suo sofà, con sopra il famoso
quadro di Picasso |
Ad un certo punto entra nella sua quotidianità Matisse e moglie: tappezza con i suoi
quadri una stanza particolare della sua casa, che collegherà con un
corridoio lungo all'altro corpo del villino; non solo Matisse, ma
Picasso e altri pittori che gradiscono e che lei vuole aiutare nel loro
esordio.
La famiglia diviene così una delle più importanti collezioniste del mondo.
Invitano
in questa stanza tutte le persone che vogliono conoscere l’arte.
Molte di queste diverranno amiche e inizieranno a sedere alla mensa
dei fratelli Stein. Mensa succulenta tenuta in lustro da una cuoca
popolana parigina, che diverrà un mito tra i collezionisti ed
estimatori amici.
In
questa stanza vi è solitaria una grande poltrona, la stessa dipinta
da Picasso, dove la Stein si accoccola e ciondola coi piedi. Non era
di alta statura e come tutte le piccole non arrivava a terra coi
piedi.
Alice Toklas |
Fu amore a prima vista.
Gertrude
gli regala un anello molto importante con una grande perla aguzza, in
modo che se gli uomini vogliono farle il baciamano non sfiorino la
pelle, in virtù di queste punte aguzze.
Intanto
affinano anche le loro abilità culinarie, dovute al fatto che la
loro amata cuoca le lascia perché va in sposa e fa un figlio.
Ritornerà da loro nuovamente a servizio, perché gravata dalle
difficoltà economiche dovute alla perdita del lavoro da parte del
marito.
Viaggiano molto, vagano per Spagna, Italia e sono ospiti di illustri personaggi.
Gertrude e Alice nella loro casa, con i quadri famosi appesi alle pareti |
Gertrude pubblica e crea un periodico denominato “CAMERA WORK” e inizia con una monografia su Matisse e Picasso.
Diverrà un libro tradotto in molti paesi del mondo.
Gertrude
Stein ha un humour candido e discorsivo nella sua scrittura, è una
miniera di battute, di aforismi, di episodi gustosi.
E’ una lettrice vorace, viaggiatrice con frenesia, insegue dichiaratamente il successo.
E’ una lettrice vorace, viaggiatrice con frenesia, insegue dichiaratamente il successo.
Quando
nel 1914 scoppia la guerra in Europa si trovano a Londra e decidono
di ritornare a Parigi. Ma si spaventano molto delle incursioni degli
Zeppelin e vanno a Barcellona. Sbarcano a Maiorca, ma ogni tanto
vanno assieme a Picasso a Valenza per vedere le corride.
Come
molti americani che si trovano in Europa, affittano un camion e si
mettono a servizio dell’umanità dolente e ferita dalla guerra.
Gertrude alla coda di una mensa militare durante la guerra |
Distribuiscono i sussidi e aprono un magazzino di distribuzione.
Assieme alle due nostre eroine, si affianca il gotha della pittura,
della letteratura, dell’arte, dell’aristocrazia.
In
questo frangente Gertrude incontra Ernest Hemingway e nasce una importante
amicizia. Intanto la Francia la insigna di una medaglia per meriti
riconosciuti di attività benefica durante la guerra.
Diviene
anche madrina del figlio di Hemingway e nell’estate 1923 assieme ad
Alice compie un viaggio a Belley.
Vengono
intanto pubblicati alcuni suoi titoli importanti, che la fida Alice
cura e sovrintende.
Compie
anche viaggi nelle università europee ed americane per tenere
conferenze.
Nel 1929 affittano la casa a Bilignin.
Gertrude e Alice nella loro casa |
Questa
villa molto bella, inserita in un parco importante, sarà la loro
dimora preferita che rimarrà sempre nel loro vissuto. Qui si
rifugeranno per lungo tempo e qui arriveranno i loro
amici che si occuperanno di rifocillare. Queste tavole saranno di
volta in volta preparate in onore della persona che vi si
avvicenderà, con cura ma soprattutto con i colori, le modalità come
i quadri che loro dipingono.
Le
vicende belliche costringeranno Gertrude e Alice a trascorrere quasi tre anni
lontano da Parigi, bloccate dalla linea di occupazione tedesca nella
dimora delle vacanze estive.
Qui
ricevono visite di artisti e letterati, ospitano militari italiani ed
americani e con l’aiuto del vicinato e l’utilizzo dei prodotti
dell’orto personalmente curato, riescono ad offrire prelibate
vivande.
Gertrude cammina molto assieme al suo cagnolino alla ricerca di
uova, farina, burro e quanto serva per mettere insieme pranzo con
cena. Guida una vecchia Ford, ma incapace nel fare retromarcia,
sovente l’abbandona dove si è trovata in difficoltà.
L’ispirazione
viene loro fornita dallo spirito della dimora, che ospitò il grande
gourmet Brillat-Savarin autore di un testo fondamentale per palati
sopraffini del mondo: “Physiologie du gout”. Lui era il
proprietario della dimora.
Alice e Gertrude mentre raccolgono fiori, forse vicino
al loro orto
|
Il
loro orto era una tavolozza di colori, sovente si soffermavano a
rimirarlo. Era per loro come rimirare estasiate un quadro di Picasso
o di Braque. La Stein di questi ultimi era musa e mecenate.
Scrivono
libri di ricette, frammentati da episodi, commenti, percorsi
gastronomici incredibili riportati nelle pagine con dovizia di
particolari e ne scaturiscono anche i sapori.
Avevano
una visione culinaria della vita. Il cibo e la tavola del convivio
erano i collanti delle loro unioni e giornate. Amavano
quell’atmosfera gioviale ed intima, accompagnata dal sapore delle
vivande e del buon vino, che meritava l’esistenza in questa vita.
C’è
una frase importante del loro racconto: “Furono quattordici anni di
gioia. Durante l’estate ci lavoravo in quegli orti, d’inverno li
sognavo e facevo mille progetti”.
Gertrude Stein |
Poi
devono abbandonare la casa di Bilignin, vengono sfrattate per
coincidenze strane e molto aggrovigliate.
Si
trasferiscono lì intorno, nella campagna della Provenza. Anche la
famosa casa di Parigi devono lasciare, anche questo per un malinteso.
Traslocano le loro cose in Rue Christine e chiudono la casa di
Parigi.
A
guerra finita Gertrude si reca a visitare le basi dell’esercito
statunitense nella Germania occupata. Tiene delle conferenze a
Bruxelles.
Intanto
vengono rappresentate delle sue pièce negli Stati Uniti e a Parigi.
Nel
1946 Gertrude si ammala di cancro, redige un testamento poi contestato dai
suoi fratelli e muore un pomeriggio dopo un’operazione.
Rimasta sola Alice, si trasferisce con tutte le sue cose, quadreria compresa, a Parigi.
Il libro di Alice Toklas |
Saranno
mesi e anni di solitudine, di raccolta di materiale per pubblicare le
revisioni dei libri della sua amata e per pubblicarne alcuni dei suoi
sulle ricette.
Viene
in contrasto con la famiglia Stein che vuole portare via la raccolta
di quadri. Quadri donatele da Gertrude e che lei, sebbene in
difficoltà economiche grandi, non venderà.
Gli
Stein portarono via parecchie cose ad Alice. Ma fu lei la testimone
e la guardiana delle cose dell’amata sino alla sua morte avvenuta
nel 1967.
Vi
è un aneddoto molto grazioso che traduce la personalità della
signorina Alice.
Fernanda Pivano, loro amica ed estimatrice, la
raggiunge a Parigi. Quando si accomiata, Alice le porge una vecchia
cappelliera con dentro in bella forma dei sandwich prelibatissimi
per il viaggio.
Il gusto del cibo, dell’amicizia e dell’ospitalità non lo perderà giammai, sebbene in difficoltà evidenti.
Gertrude Stein e Alice Toklas con il loro amato cane. Forse
Alice tiene in mano uno dei suoi libri?
|
L’arte, la letteratura e la ricerca devono molto a queste
due ricche personalità. Ma soprattutto si deve loro molto per la ricerca, la storia
del cibo e del buon vivere. Sono l’esempio di personalità
poliedriche che hanno fatto del buon vivere e del buon gusto
l’impegno di una vita.
Credo
che se nella nostra giornata mettiamo del cibo eccellente, del vino
altrettanto eccellente e l’allegria necessaria al desco in cui ci
si siede abbiamo compiuto un passo importante all’equilibrio del
nostro vivere ed al nostro spirito interiore.
Alcune ricette prese dal libro di ricette di Alice Toklas
NAVARIN
PRIMAVERA
Chiedere
al macellaio di tagliare a pezzi regolari 1 kg di spalla di montone.
Sciogliere 2 cucchiai di burro a fuoco vivo in una pentola di ferro o
smaltata. Quando sarà ben caldo mettere i pezzi di carne. Mescolare
con un cucchiaio di legno fino a quando la carne sarà rosolata su
tutti i lati. Aggiungere sale e pepe e 2 cucchiai di farina dopo aver
tolto grasso. Mescolare 10 minuti. Coprire con brodo e mescolare ogni
tanto. La salsa dovrebbe essere perfettamente omogenea. Aggiungere un
mazzetto di timo, prezzemolo e una foglia di alloro, un pizzico di
noce moscata in polvere e una grossa cipolla con infilato 1 chiodo di
garofano e 1 spicchio di aglio pestato.
Aggiungere
1 kg circa di pomidori pelati tagliati a pezzettini. (Vi consiglio di
Esperya il “miracolo di San Gennaro”) Portare a ebollizione
coprire la pentola e ridurre la fiamma. Lavare una dozzina di patate
novelle, asciugarle e sbucciarle. Pulire una dozzina di carote
novelle, lavarle e asciugarle.
Sbucciare
1 tazza di piselli, pulire 1 tazza di fagiolini verdi novelli. Dopo 1
ora di cottura, togliere il mazzetto e la cipolla dalla pentola del
montone. Se la salsa è grassa, sgrassarla. Portare a bollore e
aggiungere le patate, carote e cipolle tagliate a tocchetti fini.
Coprire e ridurre la fiamma a fuoco medio. Sbollentare piselli e
fagiolini. Dopo mezzora di cottura aggiungere alle prime verdure,
queste ultime e far cuocere ancora per una mezzora. Servire caldo
in un piatto scaldato in precedenza.
POLPETTONE
DI VERDURE
1
melanzana di media grandezza
1
tazza di sedano tagliato fine
1
tazza di formaggio fresco
1
cucchiaino di spezie tritate: pepe, cannella, noce moscata
1
cipolla di media grandezza con assieme dei cipollotti
1
pomodoro
1
cucchiaio di germe di grano (quello per fare la pastiera)
4
cucchiai di olio e poco burro
mezzo
cucchiaio di erbe quali: timo, erba cipollina, basilico, prezzemolo
salsa
di soia
1
uovo
sbucciare
la melanzana e passarla al mixer. Sciogliere olio con poco burro
padella ferro e metterci le verdure a cuocere piano fino a consumare
il sugo che loro emanano.
Aggiungere
le erbe tritate e poco dado vegetale e poi raffreddare. Aggiungere
uovo sbattuto, pane grattugiato, germe di grano e formaggio e poco
olio. Imburrare una teglia e cospargere di pangrattato, versare il
miscuglio e coprire di pane grattugiato e burro fuso. Cuocere a
forno caldo per 25 minuti.
POLLO
“VENT VERT” dedicato in una serata a Pierre Balmain loro ospite a
Parigi.
Scegliere
dei polli giovani di circa 500 gr l’uno (2 polli per 3 persone).
Tagliarli in quattro pezzi, mettere da parte frattaglie e la
carcassa. Preparare un buon bouillon condito con timo, alloro, chiodi
di garofano, cipolle, sale al sedano e pepe indocinese.
Mezzora
prima di servire, far saltare nel olio a fuoco lento per circa
mezzora i pezzi di pollo con sale e pepe. Per servire, disporre su
un piatto fine. Versare il bouillon con uno spruzzo di brandy nella
padella. Mescolare bene. Poi aggiungere una grossa manciata di
dragoncello fresco tritato e far cuocere finché bolle. Coprire i
pezzi di pollo con questa salsa. Si potrà anche aggiungere della
panna, a piacere. (Preferisco personalmente il pollo senza la panna).
Questo
pollo si può servire senza verdure ma accompagnato da una
INSALATA
“VENT VERT”
Tagliare
a piccoli pezzi regolari, senza trascurare i gambi, dei cuori di
tenera insalata romana. Aggiungere sedano, indivia, peperoni colorati
e punte di asparagi. Aggiungere alcune foglie di songino per formare
dei piccoli ovali perfetti e 1 cucchiaio per persona di pezzettini di
grana e del gruyére tagliato a bastoncini finissimi.
Preparare
un condimento con sale, pepe indocinese, aceto bianco e olio di noci.
Sbucciare bene 2 noci fresche per persona, tagliarle a pezzettini e
aggiungerle all’insalata, che dovrà essere servita in una grossa
insalatiera di terraglia verde.
Se siete interessati alla bibliografia:
"TRE
ESISTENZE" di Gertrude Stein - Einaudi
"COME
VOLEVASI DIMOSTRARE" di Gertrude Stein - Einaudi
"C’ERANO UNA VOLTA GLI AMERICANI" di Gertrude Stein - Einaudi
"IL
LIBRO DI CUCINA" di Alice B. TOKLAS prima edito da Einaudi e poi
recentemente da La Tartaruga edizioni.
Care Norma ed Elisa,
RispondiEliminavi scrivo dall'ufficio stampa Bollati Boringhieri per segnalarvi che abbiamo appena ripubblicato "Il libro di cucina" della Toklas con il titolo "I biscotti di Baudelaire". Se vi va di saperne di più o di leggerlo scrivetemi pure a ufficio.stampa@bollatiboringhieri.it oppure lasciatemi una mail e vi scrivo io!
A presto
Ilaria
mi scuso della risposta tardiva, impegnata al salone del libro e nella preparazione di una conferenza sul cibo e ricerca cultura materiale medievale. Molto felice-felici che sia piaciuto lo scritto e ringraziamo, le invio una mail privata. grazie ancora e ringraziamo norma ed elisa
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