Il suo nome scientifico è Asparagus Officinalis. Si utilizza prevalentemente la parte dei germogli o turioni che spuntano alla base dei rizomi legnosi, i gambi.
È originario della Mesopotamia diffuso in tutto il bacio Mediterraneo. Il suo nome ha derivazione greca “asparagos” che significa turgido, ma si ritiene che la sua origine sia bensì persiana.
Veniva coltivato dagli Egizi che lo offrivano in sacrificio agli dei considerandolo un simbolo della fertilità, ed era un ortaggio molto apprezzato nell'Antica Roma.
Ancora
oggi in virtù della credenza legata all’effetto di portatore di fertilità, nei
banchetti di nozze a Bassano viene offerto agli sposi.
Caduto
l'Impero Romano, l'asparago sembra scomparire dall'Italia, essendo coltivato
durante il Medioevo solo nei monasteri dove i monaci ne valorizzarono le mille
virtù terapeutiche.
Lo
ritroviamo citato tra il XIV ed il XV secolo, nei grandi libri trattati di
cucina di quel periodo.
Secondo
i francesi sembra però che l'asparago ritorni in auge solo sotto il regno di
Luigi XVI (1643 – 1715), il re Sole, che lo prediligeva.
È
un ortaggio tipicamente primaverile, con culmine in questo mese di maggio, sino
alla fine di giugno.
Si
coltiva in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna.
Li
si raccoglie teneri appena bucano il terreno, se restano a lungo in terra
rischiano di divenire duri e legnosi.
disegno di Elisa Roattino |
Turioni
verdi quelli di Altedo; varietà Argenteuil e Napoletani dal colore violetto;
quelli di Bassano, Albenga e Cesena dal colore bianco.
Oltre a quelli coltivati vi sono nei prati e boschi
quelli selvatici che vengono raccolti tra aprile e maggio dove si raccoglie
solo la punta.
Il
sapore degli asparagi è dolciastro e se non li recidiamo possono arrivare ad
avere una altezza che supera il metro.
L'asparago
ha un basso contenuto calorico per cui sono indicati per le diete dimagranti.
Hanno
proprietà depurative e diuretiche ma sono ricchi di acido urico, per cui sono
sconsigliati a persone affette da cistite, gotta e infiammazioni renali.
Sono
ricchi di fibre, vitamine A e B, calcio, fosforo, potassio e sono quindi
fondamentali per il corretto funzionamento del metabolismo.
Inoltre
sono un toccasana per i soggetti debilitati e indeboliti avendo proprietà
ricostituenti.
Alcune
avvertenze per il buon maneggiamento e conservazione:
fare
attenzione al gambo che non si deve piegare ma spezzare, i germogli devono
essere dritti, sodi, stretti e privi di ammaccature, e il colore deve essere
vivace e luminoso. Un asparago dalle punte aperte non è fresco. I turioni del
mazzo devono avere tutti la stessa misura.
Li
potete conservare in frigorifero nel cassetto della verdura, avvolti in un
panno umido per 4 giorni; in alternativa si possono anche immergere i gambi
degli asparagi nell'acqua fredda e conservarli per 24 ore, fuori dal
frigorifero.
Essendo
prettamente verdura di primavera, gli asparagi possono essere puliti, scottati
per pochi minuti in acqua bollente salata e congelati per essere conservati e
gustati tutto anno.
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