TRIS di VERDURE come contorno
Tre semplici ricette per fare allegra la vostra tavola. Tre contorni che possono essere serviti anche come antipasti, e come vedete dagli ingredienti, a seconda della stagione. Sempre serviti da pane croccante, in piccole ciotole per ciascun ospite.
Peperoni
Quello che occorre...
Tre peperoni gialli: li tagliate a julienne.
Devono essere non troppo sottili.
Una manciata di capperi sotto sale che avrete lavati e asciugati.
Consiglio quelli di Ginostra e Salina perché sono pieni di sole e profumo del mare.
Tre rametti di rosmarino, distaccando le aguglie dallo stecco e tritati grossolanamente.
Tre fische di aglio giovane che avrete pulito e schiacciato con apposito attrezzo, in modo che avrete gocce di aglio che si sciolgono.
Padella e olio oliva in cui adagerete quanto sopra facendo leggermente appassire.
Adagiatevi poi i peperoni a filetti e fate rosolare sino a che sono cotti, rimanendo però compatti e croccanti.
Cavolo Verza
Quello che occorre...
Mezzo cavolo verza non di grandi dimensioni che taglierete a listarelle.
Olio in padella e pancetta affumicata, scaldate il tutto e gettate le listarelle di cavolo che rosolerete, poi aggiungete acqua per portare a cottura. Se volete, prima dell'acqua innaffiate con vino bianco e poi per portare a fine cottura acqua.
Devono cuocere e rimanere croccanti e asciutti nel condimento.
Porri
Quello che occorre...
Tre porri che taglierete a rondelle, non troppo sottili.
Olio extra vergine in padella: mettetevi la pancetta affumicata a dadini o speck a listarelle e fate rosolare non troppo.
A questo punto mettete i porri a prendere il condimento e del vino bianco generosamente, devono cuocere.
Verso la fine della cottura mettete della panna grassa e buona e tirare il tutto.
La ricetta dei peperoni...
...me la diede anni addietro un amico siciliano. Semplice e gustosa, con la forza datogli dal profumo dei caperi di Ginostra o di Salina che sono grassi e pieni di umore della terra di Sicilia.
Quando sono in vacanza a Ginostra sovente li cucino per contorno, con i loro capperi e con il rosmarino delle pendici dello Stromboli. Un profumo di Mediterraneo che aleggia e con la gioia delle papille gustative degli astanti.
La ricetta del cavolo verza...
... proviene dal ricettario di famiglia, quello che la "tata" di casa compilava sia per i menù, che per riportare elenco del cibo cucinato per ospiti e con tanto di elenco dei suddetti e della preparazione della tavola.
Per non ripetere lo stesso cibo alle persone che sarebbero state invitate a colazione o a cena.
Questo cavolo verza ha di recente ottenuto la classificazione DOG.
Ma è un cavolo che nel Canavese da sempre i contadini coltivano.
La sua peculiarità è di essere una verza non di grossa taglia, croccante, verde chiaro internamente e nelle foglie esterne di un brillante verde scuro, costoluto, con le foglie esterne che si arricciano ai bordi.
Un fiore!
La ricetta dei porri...
...invece è frutto di uno stage che anni addietro ho svolto in un ristorante di prestigio a Vienna. Lo stage era costruito attorno alla Sacher Torte, imparare la costruzione e la sua storia.
Ma si sa, che l'occasione mette curiosità ed essendo a contatto con quella brigata di cucina molto frizzante e competente, decisi di fermarmi proponendo uno scambio interessante, vale a dire lavorare con loro in cambio di vitto e alloggio, senza compensi.
Accettarono e così mi fermai parecchie settimane, stando a contatto con i proprietari e il giovane e talentuoso chef austriaco.
La cucina aveva la supervisione della proprietaria del locale, una signora colta e raffinata che aveva appreso il mestiere presso chef stellati del mondo.
Ed è così che appresi segreti e ricette, lavorando sodo e portandomi a casa ricordi e menù degni di tesoro.
Uno di questi piatti è appunto la ricetta con i porri che vi propongo, di una semplicità forse disarmante, ma molto e di molto gustosa.
Lo stesso impasto, con aggiunta di uova a crudo e del parmigiano grana stagionato grattugiato, può essere messo a farcia di una torta salata.
©PHOTO EDITING - elisa roattino
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