Gli Stati Uniti ci hanno abituati a stramberie di vario tipo e quindi il
campo culinario e il "food" non ne è da meno, perché in quella
nazione si dà importanza al cibo e alla sua antropologica possibilità di
aggregazione e implicazione in campo sociale.
Siccome la managerialità e l'impiego del soggetto donna nel lavoro è sempre
stato un fondamento di quella società, non si ha più tempo da dedicare alla
costruzione del pasto quotidiano.
Nasce così l'ultima stramberia che vede come soggetto la passione per i cibi confezionati.
Mi direte che questo modo di procedere l'hanno da tempo consolidato: i
famosi ravioli in lattina, le zuppe, i cartocci di cibo precotto solo da passare in forno.
Ma questa novità è un tantino diversa, perché si tratta di cibo a cui manca
poco per essere definito cibo pronto e da servire, dove tu dovrai intervenire
in vario modo: dandogli la cottura
finale, mettendo degli ingredienti di tuo piacimento, preparando le salse per
accompagnarlo. Userai sempre il forno a microonde o il forno
tradizionale, ma è previsto anche l'uso del fuoco, di padelle e casseruole
varie, di strumenti per montare salse e accompagnamenti.
In questo modo ti crei l'illusione di aver cucinato tu quella pietanza, e
portandola in tavola farai la tua bella figura con i tuoi cari e ti sentirai in
pace col mondo e con la tua coscienza indaffarata.
D'altra parte sembra che non siano poi così male questi cibi precotti,
seguono norme igieniche prestabilite, sono cucinati in immense cucine della
catena alimentare di food, risolvendo problemi logistici e di tempo
alla mancanza dello stesso per le donne che lavorano e sono sempre in costante
affanno e sovente in ritardo sulla tabella di marcia giornaliera. Andare a fare
la spesa vede le lancette dell'orologio correre come impazzite e a casa ci
attendono per soddisfare il languorino o la fame immensa!
Negli Stati Uniti si sono promosse campagne, la first lady in testa, per
non usare questa modalità del cibarsi. In prima linea si è messo anche lo stellato Jamie Oliver, andando di contrada in
contrada, di fast food in fast food, di scuola in scuola per insegnare a
consumare e cucinare in maniera diversa e soprattutto usando materia prima a km
zero e di eccellenza stagionale.
Si sa le contraddizioni sono la norma in quella grande nazione e quindi di
pari passo il cibo precotto ha continuato ad esistere ed essere pubblicizzato, ma con peculiarità diverse e modalità nuove, tenendo
conto appunto della stagionalità, della materia prima e della qualità, nonché di questi precotti che hanno comunque bisogno dell'intervento finale
dell'acquirente. Non più solamente infilare nel forno, ma metterci il tuo tocco
finale, la tua esperienza, la tua conoscenza e le tue capacità culinarie.
Può essere un valido aiuto, avendo poco tempo sempre a disposizione per
occuparci della filiera del cibo, con l'occhio sempre alla tabella salutista,
ma anche alla possibilità di non essere stressati dalla voracità della famiglia
e il poter anche avere ospiti al desco. Questa modalità fornisce gusto e anche
il piacere di mettere il tocco finale per sembrare cuochi provetti e non
ingurgitare del cibo scadente.
L'industria, che ha occhio attento alle mode e alle modalità, si accosta ai
suoi clienti proponendo quindi la possibilità di interagire; una nota marca ha
lanciato un prodotto sempre precotto, ma che necessita il tuo intervento
aggiungendo alcuni ingredienti che avrai nel tuo comparto del frigorifero e
aggiunta di almeno due salse, che dovrai ingegnarti a comporre.
Ottieni così il pensiero di avere la tua "mossa" da cuoca.
D'altra parte siamo bombardati dai media, dai quotidiani, mensili e settimanali
che inseriscono dispense di cucina e consigli di chef stellati, alla
televisione che trasmette reality di talent chefs e anche il cinema, con documentari
sul cibo e la storia dello stesso; inducendoci così a voler essere trendy a
tutti i costi.
Senza poi contare le pubblicità sul biologico, le offerte speciali di corsi
di cucina su ogni, finisce che ti senti un reietto se almeno una volta nella
vita non hai approfittato di almeno qualcuna di queste offerte e modalità.
Il precotto ti risolve il problema in parte, tu dovrai dare il tuo tocco di
eccellenza e avrai la tua parte di popolarità in piccolo tempo.
Ed ecco che anche la famosa casa Campbell è passata ad
una nuova modalità, fornendo un prodotto non completo e dando a fianco o
suggerendo al consumatore la possibilità di modificare gusto e ricetta.
Qua la domanda, ed ecco la risposta: sono sorti come funghi dei veri e
propri negozi e siti on line che vendono dei veri e propri kit che ti
consentono di mantenere allenata la tua fantasia tra i fornelli.
Avrai così l'apparenza, il tuo trucco, la tua magia con il tuo precotto, al
quale la donna in carriera, così come la pigra casalinga, oppure l'inetta ai
fornelli potrà aggiungere erba aromatica, oppure una salsa, e sporcando magari
la sua altisonante marca di padella posizionata in bella vista, magari
acquistata anche lei on line e su un sito italiano o francese, la farà apparire
trendy e chic. Magari si sentirà più vicino a una Julia Child oppure alla signora Lidia Bastianich, ora negli Stati Uniti molto in voga.
La prima è ritornata in auge dopo un libro ed un film e la seconda, di bravura
e professionalità, assunta alle cronache perché quotidianamente in televisione
con un suo programma sul cibo italiano di grande successo. Ricordo che questa
ultima è stata collaboratrice ed allieva della grande Julia Child, italiana
emigrata negli Stati Uniti da decenni, proprietaria di innumerevoli ristoranti
stellati in quel paese e il figlio è noto nel suolo natio perché detentore di
un talent chef di grido.
Anche in Italia si è visto il proliferare di questi
prodotti, con occhio attento appunto alla qualità e alla modalità
dell'inserimento del tuo tocco finale. Sono spuntati sacchetti
per cuocere a vapore, già nella confezione della verdura surgelata oppure del
cibo precotto. Buste con la pasta precotta assieme a piccoli contenitori con la
materia per la salsa e sugo: si può cucinare, ma accorciando i tempi. Sughi
pronti, vaschette da rosticceria che tu dovrai cuocere nel tuo forno casalingo,
pesce già pulito e talvolta precotto, verdure pronte per essere saltate in
padella... ecco la possibilità di avere un pasto completo in una manciata di
minuti.
Io non grido allo scandalo, non ne faccio uso, perché il mio mestiere
include il confezionare il pasto quotidiano e pur nella fretta, sovente, cerco
di portare in tavola altre possibilità che il tempo mi concede. Con questo non
demonizzo queste modalità, esistono prodotti buoni e gustosi nel precotto,
probabilmente confezionati con i dettami che la moda del momento richiede e
anche perché la consapevolezza dei consumatori ha posto il rispetto per le
modalità del confezionarlo.
Volevo portare a conoscenza ciò che avviene nel mondo dell'alimentare e
anche l'evoluzione del nostro quotidiano, pasto compreso.
ALCUNI DATI
In Italia la percentuale di consumo dei piatti pronti è:
- del 5% in più per i primi con
base cereali;
- del 15% in più per le verdure
già lavate e tagliate;
- del 3% in più per salumi e
latticini, nonchè formaggi già confezionati;
- del 2% in più per i sostituti
del pane;
- sono invece in calo il consumo
del latte fresco pari al 4%, e quello della frutta fresca di stagione, del
3%;
Il nutrizionista interpellato sostiene che non bisogna demonizzare questo
menù o questa modalità, è sano anche questo pasto, l'importante è che alla base
vi sia la materia prima di eccellenza. Altra particolarità da porre in evidenza
è di osservare che non sia troppo salato, cosa che purtroppo talvolta avviene,
oppure troppo zuccherato, unto o ricco di grassi saturi. Quindi occhio
particolare alla lettura dell'etichetta e con la nostra esperienza, assaporare
e giudicare scartando quello che è racchiuso nella lista suddetta.
Vi è però da aggiungere una nota negativa a questo procedere, perché in tal
modo si potrà perdere la tradizione di cucinare ed inventare, divertirsi tra i
fornelli, prestando sempre meno attenzione al cibo che si ingurgita.
Inoltre, smettendo di andare a fare la spesa di
persona, finiamo così di non conoscere i prodotti di stagione, non utilizziamo
la modalità del km zero e togliamo l'atto d'amore verso di noi e verso i nostri
cari, che è il cucinare.