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mercoledì 11 settembre 2013

FOOD THE WORLD - Il cibo italiano ricerca consenso e spazio in terra di Francia

L'IMPORTANZA DELLA PROMOZIONE DELL'ECCELLENZA ITALIANA NEL MONDO

Le Ambasciate e gli Istituti di Cultura Italiana nel mondo rappresentano la nostra Italia e si occupano, "in soldoni", di promuovere tutto ciò che è arte del nostro paese.
In genere, però, sono luoghi dove si assiste ad un immobilismo generalizzato, vale a dire non vantano progettualità e calendari fitti di impegni, si limitano talvolta a promuovere corsi di lingua oppure - assieme alle camere di commercio - aiutano gli operatoria economici ad entrare nel contesto di un altro mercato.
Se la persona che è messa a capo della struttura è molto vivace, capace e ha voglia di fare allora si possono vedere risultati e iniziative degne di nota; anche perché denari in questi enti ne arrivano parecchi e talvolta sono stati frutto di indagini proprio per scoprire la fine delle somme e degli scopi.
Pensare invece che potrebbero fare molto, comprese le residenze di artista, le mostre, i concerti, gli incontri culturali, i convegni e quanto altro possa vedere attrice la cultura italica che non ha da invidiare a nessuno. 
In questo certamente eccelle, e qui peroro la causa essendone in parte coinvolta come soggetto, il nostro cibo, che nel mondo è molto apprezzato e oltretutto le nostre prelibatezze culinarie e i nostri prodotti sono parte importante del PIL.

L'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA A PARIGI E UN'INTERESSANTE PROPOSTA

A Parigi, dall'agosto 2012, come direttore dell'Istituto Italiano di Cultura,c'è una donna, Marina Valensise, scrittrice e giornalista, che si è subito data molto da fare: ha dato infatti il via ad un progetto molto interessante.
Nella tana del lupo, cioè la ville lumiere con il caratteristico sussiego dei francesi per quanto riguarda la parola CIBO, ha deciso di indire corsi di cucina italiana, che si svolgeranno in lingua italiana nel complesso storico dell'Hotel de Galliffet, al numero 73 di Rue de Grenelle, e che ospiteranno tanti chef a rotazione provenienti da diverse regioni italiane.
Per fare questo che avrà certamente un costo, ha pensato bene di usare i ricavi dalle lezioni di lingua, che pare siano sempre affollati.
Sta valutando inoltre di essere sponsorizzata da alcuni marchi di eccellenza italiana, per la fornitura di piani di lavoro, elettrodomestici ed attrezzature; questo anche a prezzo di costo “…per creare connubio fra arte, industria, e tra futuro e tradizione”, dice la signora Valensise.
La Cucina è disegnata dall’architetto italiano Tiziano Vudafieri: il progetto è formare un'isola a ferro di cavallo per una dozzina di allievi non professionisti. Si stanno anche restaurando i locali, che consteranno di un tetto con copertura vegetale; così verrà garantita la temperatura invernale e la frescura estiva.
Attigua alla cucina ci sarà anche una dispensa a vista, una sorta di mini Eataly all'ombra del Louvre.
Non si avrà un solo cuoco come maestro ma tanti chef provenienti da tutta Italia che a rotazione insegneranno; in questo modo si potràr dare assaggio anche della tradizione culinaria delle nostre variegate regioni.
L'idea è anche di prendere i migliori allievi usciti dalle scuole alberghiere per dare così visibilità e possibilità ai ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro.

Ricordiamo inoltre che la direttrice ha messo subito sotto tutti per elaborare progetti e impegni e il calendario è interessante.

Nel gennaio scorso è stata inaugurata la mostra "Vivere alla Giò Ponti", dedicata al fondatore di Domus, grande architetto e design.
Vi sarà inoltre il ciclo dei "Magnifici Dodici", eccellenze di casa nostra che racconteranno l'Italia delle varie branchie della cultura e arte.
Ad aprile è stato ospite Oscar Farinetti, fautore di Eataly, che penso potrà essere anche sponsor con i suoi prodotti e le sue agende di conoscenze.
Insomma, una vera promozione del nostro gusto, della nostra cultura e della nostra meravigliosa lingua. 

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