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giovedì 22 gennaio 2015

FOOD HISTORY - EUGENIE BRAZIER: la suffragetta della cucina francese

Eugénie, la grande gourmande, maestra di Bocuse

Ci sono storie che vogliamo raccontare e che ti arrivano senza cercarle, così all'improvviso ti imbatti in un nome o una pagina di libro che ti conducono ad una visione, ad un concetto che vuoi approfondire. Ed è così che mi sono imbattuta in questa storia, per caso, come se un folletto me l'avesse nascosta tra le righe di un leggere serale, per farmela conoscere ed infine amare.
Il suo nome è Eugénie ed è passata da anni a miglior vita, lasciando dietro di sé ristoranti, un premio a lei intitolato, soprattutto è iscritta nell'albo delle persone che lasciano un solco nella storia della ristorazione. Alla fine della lettura vi stupirete di quanto ha compiuto questa signora, così piena di risorse e di volontà di conoscenza e del fare, costruendo una storia di vita immensa e meravigliosa, una favola insomma!

Nasce in una fattoria nella regione di Lione, da famiglia popolare che svolge mezzadria e lei al compimento dei dieci anni andrà a lavorare come guardiana di mucche e maiali. 
Siamo alla fine dell'Ottocento: in quel periodo, se di famiglia non agiata, quando si arrivava all'adolescenza si andava dritti e filati a servizio nelle famiglie borghesi o a rompersi la schiena nei campi oppure a transumare animali. Anche se si era capaci nell'ambito scolastico, avevano bisogno anche del tuo quotidiano soldo e ti facevano abbandonare sogni e illusioni per andare a guadagnarti da vivere.
La ragazzina non demorde, anche in quell'umile frangente si guarda attorno essendo sveglia e capace, impara subito e comprende che deve  percorrere la sua strada con i sogni in tasca e i suoi passi veloci, con immense idee e cercando la possibilità di poterli attuare, con indomita volontà.
E fu così che a 19 anni incontra l'uomo che la fa sognare e innamorandosene si concede e rimane incinta, causando scandalo nel calpestare il pensiero dell'epoca che voleva le donne asservite a consuetudini a pie illusioni religiose.
Il padre è immerso nei pregiudizi e nella cultura del tempo e senza batter ciglia la mette alla porta, ma Eugénie non si scoraggia e organizza la sua nuova vita, mettendo al mondo un figliolo che metterà a balia e andrà a lavorare a Lione.
Compie il passo dalla campagna verso la grande città, piena di meraviglie e di possibilità e lei trova servizio in una benestante famiglia borghese, vestendo i panni della governante dei figli del datore di lavoro e divenendo poi la governante della magione.
Passa il tempo, arriva la guerra mondiale e lei continua il suo lavoro e il suo menage barcamenandosi come tutti in quella situazione: quando la guerra finalmente finisce Eugénie si sposta, lasciando il marito, perché la storia era arrivata alla consumazione e ad una svolta, che doveva compiere per non rimanere al palo. Così cerca e subito trova un posto nelle cucine di un noto ristorante in città, conscia di avere acquisito abilità culinarie e anche forza nelle sue possibilità di farcela, anche se da sola. Ha una grande e bella manualità, una conoscenza della materia con grande padronanza del lessico alimentare e della sua filiera, così come si sente di poter sfidare eventi e tempi e inaugurare una nuova stagione di vita; si getta con un pizzico di incoscienza in questa nuova avventura, e il tempo le darà ragione, perché la porterà sulle vette e parecchio lontano.
Diviene così padrona delle sue competenze e capacità, innovando e reinventando la tradizione; gli avventori si beano dei suoi manicaretti e sollecitano a mettere a frutto il suo talento, infine riesce a trovare agli inizi degli anni venti il capitale per aprire un ristorante tutto suo.
Nel ristorante di Eugénie Brazier nel 1964

E così inizia la più entusiasmante avventura culinaria di Eugénie così brava nel solleticare i palati esigenti, nel porgere novità e freschezza degli alimenti, un tripudio di novità e gusto in quella città dove accorrono da ogni dove, soprattutto personaggi della nobiltà, borghesia e della gourmanderie francese e non solo.
Così la sua popolarità corre di bocca in bocca ed arriva un famoso e sussiegoso critico gastronomico che rimane entusiasta e compone un saggio su questa giovane gourmande e chef e la sua notorietà varca il confine della regione e anche della nazione.
Mentre lei cresce, sente però che non ha ancora ottenuto tutti i traguardi che può comporre in questa professione e ha voglia di novità, di un luogo diverso, di tensioni diverse ed allora nel 1928 si prende uno chalet sperso sulle alture che non ha né acqua né elettricità e lo trasforma in un elegante luogo di ristoro per i villeggianti di passaggio e per il relax di costoro. 

Eugénie Brazier al colle di Luère con il figlio Gaston,
in apprendistato

Elabora una cucina semplice ma nel contempo strepitosa, evoluta però rispetto alla cucina regionale del tempo, ancora grezza e poco elaborata.

Su quella rotta che è anche luogo per pernottare e soggiornare, incappa un giorno un costruttore di macchine da corsa con tutto il suo staff, che alloggiano e si deliziano il palato con i suoi manicaretti quotidiani. Condizione vuole che in uno chaffeur di questo magnate, incontra l'amore, vede il suo nuovo futuro amoroso.
Lei cresce in quel luogo e arrivano le prime importanti soddisfazioni come le stelle Michelin, ottenendone tre in un breve lasso di tempo ed è la prima donna ad ottenere in terra di Francia e per trovarne altre dovranno passare anni: i nomi ascritti in quel firmamento saranno Ducasse, Veyrat e in America Keller.
Una donna in quell'olimpo, primo nome in un mondo fatto di uomini e quasi esclusivamente per loro, produce scalpore e induce tante giovani promesse del food a chiedere di entrare nella cucina di questa strabiliante chef.
Arriva un giovane trepidante al suo cospetto, un apprendista allampanato e dallo sguardo volitivo e fiero: il suo nome è Paul Bocuse e lei ne diverrà la sua mentore.
Sarà quindi lei con i suoi insegnamenti a dare al grande stellato Bocuse l'idea di nouvelle cuisine, di rivoluzionare il concetto di cibo e di degustarlo.
Intanto anche il figlio entra nelle sue cucine e lei lo mette a capo dei tanti ristoranti che apriranno via via e questo figlio talentuoso diverrà il suo stretto erede, passando mano anche al suo di figlio nonché nipote di Eugénie.
Il segreto è la conduzione famigliare che durerà per lungo tempo sino a quando il figlio lascerà tutto nelle mani di un altro talentuoso giovane chef, che è suo amico.

Esiste in terra di Francia un premio prestigioso intitolato ad Eugénie ed ogni anno incorona una promessa chef donna e fra le tante che han ricevuto il premio ed hanno collaborato con il ristorante di Eugénie e con Eugénie stessa vi è Nadia Santini.
Quella meraviglia ed eccellenza stellata di Nadia Santin è sulla vetta e nell'olimpo dei grandi da diversi anni e opera la sua maestosa dimensione gastronomica in quel di Canneto sull'Oglio, tempio indiscusso di gastronomia ad alto livello.
Ho avuto piacere ed onore di aver appreso le mie conoscenze e competenze con stage alle dipendenze sia di Paul Bocuse che di Nadia Santini, e ne ho imparato la semplicità dei gesti, la passione e la cura per i dettagli, il rispetto delle materie prime e il rispetto della tradizione che è la base per elaborare la costruzione di piatti per imprimere nella memoria gusto e sensorialità dello stesso.

Il ristorante Mere Braziere è a Lione al 12 rue Royale-  http://www.lamerebrazier.fr 


Se volete conoscere ed approfondire la storia di questa chef e della sua impresa vi consiglio un libro dal titolo: "Eugénie Brazier e le altre" di Alessandra Meldolesi.



1 commento:

  1. molto interessante, ma ho cercato in tutti i siti ma nessuno dice della perdita delle stelle michelin...mi aiuteresti?

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