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lunedì 6 agosto 2012

FOOD THE WORLD - I cacciatori di miele dell'India del sud

IL MILLEFIORI DELLA FORESTA
UN LAVORO ANTICO CHE VA SALVAGUARDATO

Le tribù Irula e Kurumba vivono alle falde dei monti Nilgiri nel Tamil Nadu e raccolgono il miele di un'ape selvatica da circa 2000 anni nello stesso modo.
I monti Nilgiri rappresentano una biosfera protetta dall'Unesco; sono fitte foreste popolate da orsi, leopardi ed elefanti.
Il miele di questa ape è salito sull'Ara del Gusto della Fondazione protetta da Slow Food. 

Raccogliere questo miele è arduo perché l'ape costruisce il suo favo su cenge dei dirupi montani e costringe i cacciatori di miele a calarsi dall'alto su lunghe scale di corda, fabbricate con la corteccia degli alberi e le corde derivate dalla fibra del cocco. Salendo su queste creste alte decine di metri possono perdere l'equilibrio ed in un attimo è fatale cadere e morire.
Tagliano il favo conservando la parte che ospita le api giovani in modo da garantire la presenza futura. In alcuni casi evitano di toccare intere creste, anche nei periodo di carestia.
Ora questo lavoro può andare perduto, e di conseguenza il prodotto, perché vi è una lenta deforestazione e vi è anche un cambiamento nel tipo di agricoltura nelle aree circostanti, si è infatti passati alla politica della monoculture con un incremento della coltivazione del tè che determina una perdita di diversità ed un uso maggiore di pesticidi e fertilizzanti.
Tutto questo incide sulla popolazione delle api e inoltre molti abbandonano questo lavoro per andare a lavorare nelle fabbriche tessili e nel pubblico impiego, essendo questo un incremento della richiesta per la crescita indiana.

Per fortuna esiste una fondazione che da 15 anni lavora su questo progetto e porta avanti la tradizione nel contesto di una società moderna.
Hanno creato centri locali di produzione in cui i cacciatori accumulano, filtrano e confezionano il miele raccolto. Lo vendono poi in giro per il mondo sotto l’egida del prodotto equo solidale.
Inoltre utilizzano la cera delle api, cosa che in passato non avveniva perché la gettavano, ora ne fabbricano candele e cosmetici.
Tutto ciò per dare un lavoro ed un futuro alle giovani generazioni, che talvolta sono ritornate a fare questo lavoro dopo averlo abbandonato.
Il millefiori della foresta è buono ed è particolare, un poco asprigno e selvatico, io l'ho mangiato e lo acquisto.
Al salone del gusto e Terra madre a Torino nel mese di novembre vi saranno laboratori, degustazioni e uno speciale spazio dedicato a loro. La questione indigeni sarà il tema centrale per Terra Madre di questa edizione con la partecipazione di comunità indigene di tutto il mondo.

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