IL
CAPPONE di MOROZZO:
un classico piatto delle feste
Quando si parla di un cappone non si parla di un pollo qualsiasi.
Dicasi
cappone un pollo di razza bionda, che crescendo avrà una lunga coda
nera con riflessi metallici e le penne lucide di un rosso mattone
orlate di blu o di verde.
E' un pollo a cui evireranno gli attributi
maschili: il gallo castrato diverrà quindi cappone e avrà delle carni
con una consistenza tenera e morbida.
Il
migliore è quello che allevano in Morozzo, ameno paese del cuneese
che ha rirovato energie produttive incrementando questo allevamento.
Singolare
è il fatto che ad occuparsi di questo tipo di allevamento, in
maggior parte siano le donne.
Vi
è una precisa disciplinare per allevarlo, rilanciata anni or sono da
Slow Food, che l'ha fatto diventare un Presidio.
La
disciplinare prevede che venga nutrito a base di grano, mais e
qualche volta soia; i capponi sono voraci alquanto, senza comunque raggiungere
mai un peso eccessivo. Deve essere allevato rigorosamente a terra, e non in gabbie. L'alimentazione è costituita da prodotti esclusivamente vegetali, escludendo quelli di origine animale, senza antibiotici o fattori migliorativi della crescita.
La
sua carne è senza troppo grasso come per le altre razze che vengono
adibite a divenir cappone; è quel tanto di grasso che lascia la carne
soffice e succulenta, mai stopposa.
Ogni
presidio non potrà mai detenere più di 200 esemplari cadauno; si avranno 500 uova iniziali di questa razza, che schiuderanno tutte e i
pulcini si divideranno equamente fra maschi e femmine.
I
maschi saranno castrati, un'operazione chirurgica che deve essere
precisa e delicata per non compromettere la salute dell'animale.
Sino
ad un anno fa, parimenti alla castrazione, si tagliava anche la
cresta per un fatto estetico, perchè dopo la castrazione la cresta
tendeva a diventare brutta e priva di vigore. Sembra però che si
voglia decidere di tenerla nel divenire.
La
macellazione avviene in dicembre ed un mese prima il veterinario del
consorzio andrà a visitare gli allevamenti per verificare che gli
standard siano in regola: vale a dire testa e zampe fini, orecchie
gialle, castrazione ben fatta, peso intorno ai 2.5 – 2.8 kg. Quindi si
applica sulla zampa il marchio numerato che ne certifica la qualità e la tracciabilità.
Vi
è una clientela affezionata a questo prodotto, ma non molti giovani, perché questi ultimi preferiscono i polli di batteria da cucinare alla
svelta, non come appunto capponi, faraone galline o polli ruspanti
allevati all'aria aperta, che prevedono più cura e tempo per la definizione del piatto.
Per
invertire questa tendenza bisogna applicare tanta informazione
soprattutto sulla fascia giovane della popolazione, spiegando loro
gusti e modalità lente per avere una cucina fatta di gusto e sapore.
A
Morozzo ci sarà domenica 15 e lunedì 16 dicembre 2013 la fiera del cappone, che vedrà il paese animarsi di persone: ristoratori e negozianti verranno ad
aggiudicarsi la migliore produzione, per servire sulle tavole delle
feste questo prodotto molto prelibato.
La regina
degli allevatori di Morozzo è una donna, molto dinamica e volitiva,
che ha preso in mano dall'inizio anche l'associazione e il presidio, dando un impulso nuovo a questo allevamento e anche prospettive economiche ai giovani e ad altre donne.
Solo
così continuerà la tradizione e la possibilità di poter assaporare
la gustosa carne del cappone di Morozzo.
QUALCHE INDICAZIONE PER CUCINARLO
Un modo abbastanza semplice è quello di metterlo semplicemente in pentola e bollirlo con carote, sedano,
cipolla e poi servirlo con salsa verde, maionese fatta in casa,
bagnet rous.
Si può anche optare per la farcitura: aprirlo e inserirvi un impasto
fatto con del salame cotto, le uova, il pane bagnato nel latte, prezzemolo e
parmigiano - tutto sminuzzato. L'impasto va cotto precedentemente con olio, burro e cipolla rosolata e tanto
rosmarino, a pieno fuoco aggiungendo del buon brodo per non farlo asciugare troppo;si potrà poi proseguire la cottura in forno, all'interno del cappone.
Un terzo metodo è quello di disossarlo e farlo divenire una spianata. Si avrà quindi una preparazione tipo rolata, con
dentro avvolte le fette di prosciutto crudo,la pancetta, le castagne
imbevute nel latte, i funghi secchi ammollati nel vino bianco e
strizzati, per finire con i tartufi.
Si fa poi rosolare nel burro e con il rosmarino, bagnandolo con generoso Arneis del Roero.
Per chi vuole saperne di più:
http://www.capponedimorozzo.it/
Si fa poi rosolare nel burro e con il rosmarino, bagnandolo con generoso Arneis del Roero.
Per chi vuole saperne di più:
http://www.capponedimorozzo.it/
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