MANGIARE AD ALTA QUOTA
Io
viaggio con Emirates da lungo tempo, essendo una rotta aperta da questa
compagnia da 3 anni ed è lo stesso periodo che mi vede andare e venire dalla
mia amata India. I prezzi sono eccellenti, molto competitivi, la cortesia e professionalità
a bordo alta, comode le poltrone, ottimi i film, e si è coccolati fuor maniera.
Soprattutto
buono il cibo. Sembra strano, penserete, invece c'è sempre una gran varietà e
un cambio di menù. Cosa che posso confermare visto che ogni tre mesi circa io
mi sposto.
In un
documentario tempo fa sulla BBC, ho potuto constatare quanta professionalità e
tecnologia hanno le cucine di questa compagnia aerea, soprattutto hanno
assoldato chef importanti per compilare i menù delle tratte e le brigate
constano di eccellenze provenienti da scuole alberghiere di tutto il mondo.
Si ha
sempre una scelta di tre portate sia nelle colazioni, che nei lunch e dinner,
vegetariano e non accluso. Un andare e venire di carrelli trionfanti di succhi
di frutta, bibite varie, alcoolici e non, caffè, the e gelato confezionato dalla compagnia.
A me in
questa ultima tratta è piaciuta l’omelette, fatta con dovizia e contornata da
spinaci e piselli, in salsa leggera.
Arrivare
poi a Dubai per i cambi è planare in un immenso pianeta fatto di vetro, luci,
palme finte, infinità di ristoranti e bistrot, caffè di ogni brand, compreso
italiani. Un susseguirsi di shopping fashion in cui il nostro made in Italy di
eccellenza la fa da padrona. Ristorarsi è semplice e anche non impossibile per
i prezzi.
Una tappa
la riservo sempre a “Lenotre”, dove mi delizio con “lecler au vanille” che
accompagno con un cappuccino. Sprofondare in quella crema e glassa, e la pasta
chou di fresca fattura è ritornare all'infanzia e mi sbrodolo volentieri!
Segue
un caffè al piccolo punto di Segafredo, per degustare ultimo ristretto prima di
trovare sempre e comunque un lungo americano per mesi.
Ma
nella mia casa in Pondicherry trionfano le Bialetti di varia taglia e dentro
inserisco Illy che mi porto nello zaino sempre, alternando con una produzione
indiana biologica di un mio amico spagnolo aurovilliano che produce tre miscele
eccellenti e ha aperto vari punti in tutta India.
Di
questo vi parlerò in una monografia a lui dedicata.
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