IL CIBO E' AFRODISIACO?
Sento
farmi questa domanda molto spesso. Io non credo vi siano cibi che possono
aumentare la libido e altri no, credo invece che vi siano cibi voluttuosi. Ad
esempio il cioccolato che è sensoriale, piacevole ed aumenta le nostre
endorfine e quindi ci pone in una situazione di ascolto, di rilassatezza.
La
voluttuosità delle ostriche che scivolano via con quel forte sapore di mare,
che ti immagini dentro un oceano immerso in un liquido amniotico.
L'affondo
in una torta meringa con nuvole di panna che ritorni bambina e spalanchi gli
occhioni estasiata.
La
situazione in cui ti trovi, con la premessa di avere accanto la persona che
vorresti avere per i tuoi sogni erotici e non, il condividere un pasto sapido e
squisito, mangiando con le mani.
Io
adoro vedere come gli indiani prendono il cibo, con le dita lunghe e smilze,
raccogliere ogni più piccola parte e introdurla nelle labbra con una precisione
millesimale. Quella è voluttà!
Quel gesto è afrodisiaco e ti permette di
mettere in atto tutte le fantasie ed evoluzioni possibili.
L'allegria
che si pone nel conviviare, con davanti una pietanza costruita con infinito
amore, posta in un piatto in perfetta armonia tra i colori e i sapori e il
guardarsi negli occhi con grande sintonia e rispetto. Questo credo sia
afrodisiaco. Certo non voglio dissacrare gli studi scientifici e quanto altro,
ma per me non è la sostanza degli alimenti ad esserlo, ma il contorno.
I
succhi: vi sono quelli preparati freschi e quelli confezionati. In India ad
ogni angolo di strada ti preparano succhi freschi con la frutta del momento.
Avrai mango, melograno, uva, arancia, anguria, melone e seppur nella modalità
più rudimentale, apparecchi che qui da noi non si vedono da anni, hai la
possibilità di ingerire vitamine e antiossidanti a poco prezzo.
Anche la canna
da zucchero spremono, con una macchina rudimentale che schiaccia tra le spire
le lunghe canne e scende un liquido bianco spesso un poco agro, ma dissetante.
Il
cocco con la sua buccia esteriore verde bottiglia acceso te lo porgono dopo
averlo scheggiato con un rudimentale machete e nel forellino antistante
infilano una cannuccia.
È fresco, zuccheroso e denso, acqua vitale da non
abusare perché puoi dover andare al bagno sovente.
In
Canada coltivano il mirtillo rosso in enormi vasconi, come se fosse un alga e
lui galleggia beato, sin quando un trattore non lo fa fluttuare verso alto e lo
spinge in angoli rinchiusi dove raccoglierlo. Ne estraggono un succo rosso
rubino che serve per i radicali liberi. La tua pelle se ne gioverà bevendolo.
Da non confondere con il mirtillo nero che è invece frutto di sotto bosco e
serve per migliorare la vista. Tanto è vero che ai soldati americani di stanza
in Vietnam ne propinavano in pillole per aiutarli a migliorare la visibilità e
poter guardare in faccia, talvolta, anche la morte.
I
brasiliani grandi produttori di succo di arancia, non lo bevono quello in
scatola, ma ne consumano un'infinità fresco. Sono i più importanti produttori
di succo arancia del mondo, esportandolo anche negli Stati Uniti. Lì lo
troverai in scatola gigantesche e lo consumano a litri da mane a sera. A me è
un poco indigesto, preferisco mangiarla a fette l'arancia.
Il
succo che preferisco è quello di mango. In riva all'oceano indiano, in un luogo
denominato Repos alle porte di Pondicherry, con il gracchiare dei corvi e il
cantelinante linguaggio Tamil, nella stagione dei manghi mi assaporo questa
crema gialla densa e profumata, senza aggiunta di nulla e tutto il creato lo
ritrovi.
Non vorresti mai più muoverti da lì, per nessuna ragione al mondo!