Gli chef del mondo, gli
esperti gastronomici del pianeta riunitasi in Gran Bretagna per eleggere il
best dei best hanno votato come first il cuoco del Noma di Copenhagen.
Un quarantenne che ha
elaborato la cucina del territorio, coniugandola con le nuove frontiere e
contaminazioni, finestra aperta sul mondo e le sue eccellenze per la creazioni
di memorabili pasti. In quel ristorante si servono due eccellenze di produzione
vinicola di una cantina del canavese, luogo del Piemonte proteso verso le
montagne della valle d’aosta. Rigore e Passito: il primo un metodo classico
compiuto dalla lavorazione di uve erbaluce, un docg di recente acquisizione e
il passito sempre con uve erbaluce appassite su cannucciati e lasciato riposare
per anni in botti di rovere.
Le nostre eccellenze di
sempre vedi Bottura, Alajmo, Iaccarino, Santini, Scabin ecc….li ritroviamo in
basso nella classifica con differenti posizioni. Serve ricordare però che nei
primi posti viene riportato punteggio significativo per un piccolo ristorante
di Alba.
Ma la cosa che crea
scandalo e indigna che a quella serata dove si dissertava di cibo ed economia
dello stesso, dove si incontravano i mercati del mondo la nostra politica era
assente, non un rappresentante del nostro governo né nazionale né regionale.
Nessuno per supportare il
sistema cibo che ha influenza sul PIL italico essendo i nostri prodotti
esportati in modo significativo verso i paesi emergenti, nonché il nostro paese
meta importante delle rotte turistiche.
Abbiamo un paese dalla
vocazione turistica importante, ma chi deve supportare tutto questo si
disinteressa e volge lo sguardo e il suo tempo verso altre modalità che
talvolta non hanno questa rilevanza.
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