Ho
mangiato la salamella. Si non sono riuscita contenermi. Alle Ferie Medievali di
Pavone, dopo una giornata passata in armonia condividendo un mercatino con la
mia amica Elisa, ceramista raffinata e sempre più artisticamente valida.
Bancarelle, chiacchiere, vendite, passaggio di genti, incontri, cortei di
figuranti addobbati di velluti e damaschi, tamburi e chiarine, giullari,
schemitori, dolzelle danzanti e meravigliosamente giovani e belle.
Si
è stati bene, lustrandoci anche gli occhi con gli stranieri del continente
europa dell'est, niente male vi assicuro.
Quindi
al termine di questa giornata piena e ricca, ci siamo avventate sulla cucina
delle ferie che aveva cassato agnolotti e lasagne perché esaurite dalla richiesta.
Il dualismo della soddisfazione famelica verteva su panissa, grigliata mista,
salsiccia o salamella. Male minore, salamella alla brace. Non mi sento in
colpa, mi ha soddisfatto il palato, contornandola con peperoni alla brace
sapidi, con tometta sempre alla griglia e salamella gustosa.
Bravi
tutti in cucina, mentre tamburi e tasso alcoolico oramai alla saturazione,
faceva colonna sonora e si sprecavano i brindisi. Birra per noi, sempre
appagante e sedute in discesa per via pendenza della piazza, conversavamo
amabilmente con avventori a noi sconosciuti.
Ma si sa queste rievocazioni servono per allargare il campo del nostro chiuso pensare quotidiano e fraternizzare ci accompagna verso il piacere semplice come dovrebbe essere il nostro vivere.
Ma si sa queste rievocazioni servono per allargare il campo del nostro chiuso pensare quotidiano e fraternizzare ci accompagna verso il piacere semplice come dovrebbe essere il nostro vivere.
Mentre
dall'altra parte del mondo il sonno avvolgeva il mio compagno/marito e io
cercavo di augurargli la buona notte, invano!
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