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venerdì 15 giugno 2012

FOOD INTERVIEW - Incontro con Andrée Bertino

UNA VITA NELLA CULTURA E GASTRONOMIA, ASSIEME A FREDO VALLA

Dove nasce il Po e si dilunga nella valle, appena là sopra c’è Ostanauna borgata antica e solitaria, poche anime come un tempo, silenzi rotti dallo scampanio delle mucche al pascolo, dell'abbaiare dei cani, del lento camminare delle cose quotidiane.
Una casa di architettura moderna e avveniristica, con grandi vetrate in faccia al Monviso, che sembra entrarti in casa e nell'anima.
Lei ti accoglie sorridente con la sua parlata accentuata dal suo nascere in terra francese, parigina elegante e colta, che ha conosciuto e visto molto.
Accanto ad un marito documentarista raffinato ed attento, braccio destro a lungo del grande Jacques Cousteau, dentro la natura e sopra i mari. 

Nel guardare le fotografie del tempo traspare una eleganza e grande raffinatezza di modi e di pensiero. Una bellissima donna, che esprime la sua capacità anche tra i fornelli e alla sua tavola dove si sono avvicendati noti e non, sempre rasserenati dal buon disquisire e dalla bontà dei manicaretti.
Un lutto tremendo la vede sodale con un emergente, allora, documentarista e scrittore, valligiano amante dell'arte e del camminare sulle falde e i crepacci.

Scrivono, lei e Fredo Valla di astronomia, di natura, di cultura varia ma soprattutto di favole che escono dalla loro capacità di affabulazione e invenzione. 
Favole tradotte in tutto il mondo e in tutte le lingue principali che hanno allietato e dato il viatico al buon sonno a milioni di bambini.
Rubriche su Topolino e altri mensili e quotidiani, rubriche di cucina e consigli gastronomici che vede sposare bene questa capacità con un’edizione della cucina occitana andata a ruba per varie edizioni. 

Perché loro due sono dentro alle storie, alla storia del luogo e quindi alla promozione delle cultura occitana che si vede tradotta con documentari detentori di molti premi nei festival di mezzo mondo.
Il vento fa il suo giro, film cult che ha visto idea e esordio in questo luogo, in queste stanze, a questa tavola davanti ad una “dobe” ed un ile flottante, agneau in casseruola, insalate e ortaggi dell'orto a picco sul torrente e che i caprioli amano frequentare.
I cani ti scorazzano attorno, ne ho visti un certo numero, li ho amati e condiviso il passo nei sentieri. Questo ultimo è imparentato con il cane del premier bulgaro, razza di carattere e di lungo pelo, una presenza dolce e rasserenante.

La biblioteca di questo luogo è zeppa di volumi, di rarità, di progettazione e lasci sulla porta gli affanni per immergerti nella ricerca e nella lettura, non volendo più andartene. Io adoro questa amica, questi amici, qui mi sono sempre ritrovata e sentita amata, raccolta attorno al desco con le persone umili ma importanti che si avvicendano nel tempo. Perché è questa la prerogativa delle persone colte e capaci, essere umili e non darsi arie, anche se invece potrebbero perché saper di essere letti e seguiti da milioni di persone nel mondo attraverso le tue opere a me mette tremore ai polsi.
Ci lascia due ricette, pezzo forte della sua cucina segreta e privata, le pietanze che hanno sfamato e degustato i tanti venuti sin quassù e soprattutto la sua grande famiglia, sparsa ovunque nel mondo, ma che ogni anno qua si ritrova.

©PHOTO EDITING - elisa roattino

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